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                    Ver-Bike S.n.c.

VISIBILITA' UGUALE SICUREZZA
 
Se sei un ciclista e segui le notizie sui social ti starai probabilmente chiedendo: "E' solo una mia impressione o sembra che oggi sempre più persone vengano investite?"
 
La sicurezza e le infrastrutture ciclistiche sembrano essere aspetti direttamente correlati. La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) statunitense segnala che nell'ultimo decennio il numero di ciclisti morti sulle strade è rimasto costante. Durante lo stesso periodo gli Stati Uniti hanno aumentato i finanziamenti federali per il miglioramento delle infrastrutture. Questi fondi vengono investiti in opere quali ponti ciclabili o corsie riservate. D'altro canto, dal 2000 al 2010, nelle 70 principali città degli Stati Uniti, il pendolarismo in bicicletta è aumentato in media del 63%. L'utenza è in crescita. Gli incidenti rimangono costanti. Il tasso di rischio risulta ridotto. Sicuramente, fare ciclismo negli Stati Uniti è più sicuro di quanto non lo sia mai stato prima. Ma ecco ora la notizia più sorprendente. Riguarda tutti. Secondo un sondaggio tra i rivenditori Trek, l'80% degli intervistati interagisce almeno una volta alla settimana con un cliente che è stato protagonista o che ha sfiorato un incidente. Quindi, se il ciclismo è più sicuro che mai, perché i ciclisti vivono ancora queste esperienze? Detto in parole semplici, il motivo è uno: oggi, ci sono troppe distrazioni mentre si è alla guida! Cellulari, cibo, amici, bambini... tutto concorre a ridurre i secondi di consapevolezza. Considerando una visibilità di circa 160 m un conducente che viaggia a 100 kmh supera un ciclista che viaggia a 24 kmh in 7 secondi. Se il conducente si distrae per 6 secondi, gli rimane solo 1 secondo per reagire alla presenza del ciclista, cioè appena il tempo necessario ad un essere umano per rispondere a uno stimolo. Le conseguenze della distrazione possono essere disastrose. Quando i conducenti non si accorgono della tua presenza, si trovano impreparati. Un conducente impreparato è un conducente spaventato; e un conducente spaventato è un conducente arrabbiato. Se offri ai conducenti il tempo sufficiente per reagire alla tua presenza, la situazione cambia. Che cosa puoi fare per recuperare un po' di tempo? Che cosa puoi fare per anticipare il più possibile la tua presenza ai conducenti?  Per capire meglio la scienza e la psicologia alla base della sicurezza stradale, Trek e Bontrager hanno chiesto l'aiuto della Clemson University. Le conoscenze acquisite grazie a questa partnership avranno un impatto profondo sulla nostra capacità di essere percepiti da parte degli altri conducenti. Dopo oltre un anno di ricerche, le basi per aumentare la sicurezza stradale possono essere riassunte in ciò che noi definiamo "Fondamenti della consapevolezza".
 
A: Luci Sempre accese. Luci anteriori e posteriori sia di giorno che di notte. Le luci esprimono qualcosa di più dei semplici lumen e non tutte le luci sono percepibili in condizioni di luce diurna. Uno studio condotto in Danimarca ha dimostrato che i ciclisti che guidano con le luci accese durante il giorno sono esposti a un rischio di collisione ridotto del 33% rispetto ai ciclisti che guidano con le luci spente. Questo risultato fa eco ai risultati conseguiti in campo automobilistico e motociclistico (25% e 13%). Cambia i tuoi dati statistici ed inizia ad utilizzare le luci di marcia diurna. Se desideri adottare una sola misura per aumentare la possibilità di essere percepito, scegli delle luci anteriori e posteriori visibili durante la marcia diurna.
 
B: Biomotricità. Metti in evidenza le parti in movimento del corpo. Gli esseri umani sono predatori e sono programmati per individuare il movimento. Siamo anche creature sociali ed empatiche che riconoscono istintivamente la presenza di altri esseri umani più rapidamente rispetto ad altri soggetti. Indossa dei materiali fluorescenti e riflettenti sulle parti in movimento quali piedi, ruote, eccetera: potrai sfruttare a tuo vantaggio questo istinto umano di base. La ricerca ha dimostrato che i ciclisti che utilizzano efficacemente la biomotricità riducono il rischio di collisione fino all'83%.
 
C: Contrasto. Scegli l'accessorio giusto per il giorno e per la notte. Il 72% dei rivenditori intervistati ritiene che l'attrezzatura fluorescente sia uno strumento per essere notati di notte. Il 63% ritiene che la catarifrangenza sia un modo per essere notati durante il giorno. Scegli dei prodotti fluorescenti per aumentare la visibilità diurna. Scegli dei prodotti catarifrangenti per aumentare la visibilità notturna. La fluorescenza non funziona di notte. La fluorescenza richiede che la luce UV del sole rimbalzi verso l'occhio di chi osserva. Di notte, la luce UV non è presente quindi in queste condizioni, secondo uno studio, un ciclista vestito di nero viene percepito prima di un ciclista dotato di attrezzatura fluorescente. La catarifrangenza non funziona di giorno. La catarifrangenza è un incredibile strumento di visibilità notturna, ma la luce diurna maschera l'effetto riflettente. Utilizza la catarifrangenza di notte, quando conta di più.
 
Se non si adotta alcuna misura per aumentare le opportunità di essere notati da parte dei conducenti di altri mezzi, di spiccare sullo sfondo, le possibilità di non essere percepiti aumentano. I fondamenti della consapevolezza (ABC) prevedono delle misure incrementali. La soluzione singola più efficace per essere notati sulla strada è rappresentata dalle luci. Se desideri adottare una sola misura, scegli delle luci di marcia diurna.  Il passo successivo è aggiungere degli elementi di biomotricità al kit di guida. Scarpe, calze, cinturini per i pantaloni, pneumatici fluorescenti... Il passo finale è aumentare il contrasto adottando dei prodotti adeguati per il giorno e la notte, fluorescenza con luce diurna, catarifrangenza di notte (Fonte Trek).
 
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CONSIGLI

Di seguito potrete trovare una serie di vari ed utili consigli per noi ciclisti frutto di buonsenso e di tanta esperienza......

SICUREZZA

1) Sia durante le uscite su strada che durante le uscite con la MTB indossare il casco, avendo cura di non lesinare quando acquistiamo questo accessorio e curandone la manutenzione e la sostituzione almeno ogni cinque anni, questo al fine di avere la massima garanzia di resistenza e di assorbimento dell'urto in caso di caduta. A tal proposito vi mostriamo le fotografie di un casco, o meglio di ciò che ne rimane, in seguito ad un incidente stradale occorso ad un nostro cliente che ha comportato per lui un trauma cranico.....

 

Il casco ha fatto il suo dovere evitando allo sfortunato ciclista peggiori conseguenze ma bisogna comunque notare che si è rotto nettamente, fatto questo che sicuramente è riconducibile all'indebolimento della struttura a causa degli anni di utilizzo, infatti il casco che vedete, al momento dell'incidente, vantava già un utilizzo di circa sette anni, ben oltre il limite indicato da tutti i costruttori che ricordiamo essere di cinque anni. Tale "limite di utilizzo" è riconducibile al fatto che la struttura del casco si indebolisce gradualmente col passare degli anni a causa dell'azione del sudore e degli agenti atmosferici quali il sole ed il conseguente calore trasmesso, per non parlare poi di fattori dipendenti da nostri errori come quando lo dimentichiamo in auto sotto il sole (effetto forno!) oppure quando ci cade sull'asfalto...... 

2) Durante le nostre uscite non dimentichiamoci di dotarci di dispositivi di illuminazione/catarifrangenti (da utilizzare all'imbrunire, di notte, in caso di forti piogge ed altre condizioni che riducano la visibilità, oppure in galleria se il nostro percorso di allenamento ne prevede). Infatti questa scelta prescinde dagli obblighi, pur presenti, derivanti dalle norme del codice della strada (vedi apposita sezione), questa scelta dipende dal semplice buon senso, quando ci troviamo su strada in mezzo al traffico è fondamentale, in certe condizioni, essere ben visibili, ne va della nostra incolumità.....

3) Pianificare possibilmente le uscite di allenamento in modo tale da evitare determinati orari nei giorni festivi o prefestivi per evitare il traffico turistico intenso (in caso non possiate evitare di uscire in questi giorni scegliere le strade per i nostri allenamenti privilegiando quelle meno trafficate). Per quanto attiene invece gli allenamenti da effettuarsi nei giorni feriali, avere cura di evitare gli orari di pendolarismo in cui gli automobilisti o sono in ritardo (e corrono...) o sono stanchi dopo la giornata lavorativa (e la soglia di attenzione risulta più bassa....) 

3) Nelle uscite in MTB scegliere percorsi che non eccedano in difficoltà quelle che sono le nostre capacità tecniche, infatti non ha senso per ciclisti come noi, che questo sport lo praticano come hobby, andarsi ad avventurare in passaggi molto difficoltosi per poter poi dire che siamo in grado di farli. Inoltre, per quanto possibile, moderare la velocità in discesa, purtroppo troppo spesso vediamo ciclisti devastati a causa di cadute che a volte non sono causate neppure da loro manovre azzardate (basta un pezzo di legno che si infila in mezzo ai raggi, a chi non è mai capitato....). 

4) Se possibile durante le vostre escursioni uscire in due, soprattutto nei percorsi fuori strada da fare in MTB, daltronde lo sappiamo benissimo, i percorsi più belli sono quelli più isolati o lontani che in pochi frequentano e quindi, per definizione, più rischiosi. L'essere in due ci può aiutare ad affrontare meglio una qualsiasi tipo di emergenza.

5) Su strada possibilmente evitare i "grupponi" troppo affollati, quelli, per capirci meglio, che si creano nelle mattine dei sabati e delle domeniche di bel tempo, infatti in tale contesto risulta più facile essere coinvolti in cadute (non tutti hanno corso in bici e sono quindi capaci di stare correttamente affiancati in gruppo senza "arrotarsi") o trovarsi coinvolti in litigi (o peggio...) con automobilisti spazientiti dalle difficoltà alla circolazione stradale che si vengono a creare. Ricordiamoci infatti che, salvo una sola eccezione specifica, procedere in bicicletta affiancati è vietato dalle norme del Codice della Strada.... (vedi apposita sezione).

 

SAPERSI VESTIRE

Per pedalare in completo comfort bisogna cercare di avere sempre una pelle asciutta, e per aver questo risultato bisogna prima di tutto scegliere un capo intimo ad alta traspirabilità e che mantenga il corpo alla giusta temperatura. Per ottimizzare il comfort è importante individuare il prodotto con il grado di termicità che si adatta alle proprie esigenze, non dimenticando che ognuno ha una diversa percezione della temperatura. Le variabili da considerare sono le condizioni climatiche e l'intensità dell'attività fisica alla quale si è sottoposti. Per avere il massimo rendimento dal capo indossato questo deve anche aderire perfettamente al corpo. L'abbigliamento intimo tecnico andrebbe utilizzato anche durante le uscite con molto caldo perché aiuta a trasferire l'umidità del sudore all'esterno, ed a non avere quella sensazione di calore afoso appiccicato addosso. Sopra al capo tecnico di abbigliamento intimo bisogna indossare una maglia oppure un giubbotto che garantisca sempre la traspirabilità, ma che abbia una tecnicità ed una morbidezza per poter massimizzare il comfort con il minimo ingombro. Per quanto riguarda la salopette o la calzamaglia bisogna dare molta importanza al tipo di fondello che non dovrebbe mai avere cuciture per non creare abrasioni al soprasella, preferendo inoltre quelli con spessori differenziati che aderiscono meglio alla nostra conformazione anatomica. Questi indumenti infatti vanno indossati molto aderenti per non dare la possibilità, muovendosi, che creino abrasioni indesiderate e dolorose che condizioneranno anche le future uscite in bici. Tra i diversi tipi di fondello che possiamo trovare in commercio vanno scelti quelli adatti a noi anche e soprattutto in funzione alle ore che passiamo in sella.

 

EMERGENZE MEDICHE

E per finire alcune dritte che potrebbero aiutarci nelle eventuali emergenze mediche che dovessero presentarsi:

1) Portare sempre con se un telefono cellulare;

2) Nelle uscite in MTB lasciare sempre detto a qualcuno in che zona stiamo andando (se usciamo soli...); 

3) Scrivere sul casco il proprio gruppo sanguigno ed eventuali allergie a medicinali nonché il numero di telefono da chiamare in caso di emergenza, in alternativa tenere un biglietto con le medesime informazioni nella tasca della maglia;

4) Registrare, nella rubrica del proprio telefono cellulare, il numero di casa (oppure un qualsiasi altro numero che riteniate utile) sotto l’acronimo ICE (In Caso di Emergenza - In Case of Emergency).

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